L’uso della lettera minuscola non è casuale: quello italiano è uno stato con la minuscola e che le cose abbiano ormai oltrepassato il punto di non ritorno si capisce da tante, piccole cose. Ad esempio il Corriere della Sera pubblica oggi un breve articolo con istruzioni per difendersi dalla temuta lettera legata al redditometro. A una lettura distratta sembra una “non” notizia ma le cose stanno diversamente, basta fare qualche riflessione.
La notizia è in prima pagina in questo preciso momento ma non ha i connotati di “eccezionalità “. In altre parole è diventato normale parlare di come i Cittadini italiani debbano difendersi dallo stato, dai suoi “controlli”. Leggere i commenti è estremamente istruttivo e in particolare ce n’è uno particolarmente intelligente: nell’articolo viene spiegato che conviene rivolgersi a un consulente esperto (commercialista o tributarista) e non imbarcarsi in questioni di principio fai da te. Ineccepibile. La parcella, ovviamente, è a nostro carico quindi è facile fare due conti, se l’agenzia delle entrate chiede una somma minore o uguale a mille euro conviene pagare e non fare storie. Bello, no?
Ancora una volta si gioca con le parole. “accertamento”. No, non è così, l’agenzia delle entrate non accerta proprio una mazza, non controlla, non è alla ricerca di prove e a caccia di soldi, sta a allo sfortunato vincitore di questa lotteria al contrario provare di essere innocente e questo sta diventando normale.
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