Scadenze fiscali di metà ottobre 2025

La settimana dal 10 al 16 ottobre 2025 rappresenta il perfetto “riscaldamento” prima del grande spettacolo del 31 ottobre. Una sequenza di scadenze che tocca tutti i protagonisti del sistema fiscale italiano: dai cittadini che sperano di ridurre il secondo acconto IRPEF, ai Comuni che devono rispettare i nuovi obblighi IMU, fino alle aziende con le consuete scadenze mensili. È come l’ouverture di un’opera lirica: ti prepara emotivamente a quello che ti aspetta.

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10 ottobre: l’ultima speranza per l’acconto IRPEF

La richiesta di riduzione: quando la speranza incontra la burocrazia

Il 10 ottobre rappresenta l’ultima possibilità per i lavoratori dipendenti e pensionati che hanno presentato il 730 di chiedere al proprio datore di lavoro o ente pensionistico di non effettuare il secondo acconto IRPEF o di calcolarlo in misura ridotta.

Chi può fare richiesta:

  • Dipendenti che hanno presentato il 730/2025
  • Pensionati con dichiarazione tramite sostituto d’imposta
  • Chi prevede per il 2025 un reddito inferiore rispetto al 2024

Il meccanismo della speranza fiscale

La richiesta di riduzione acconto è basata su un principio semplice: se prevedi di guadagnare meno quest’anno rispetto al precedente, perché dovresti versare un acconto calcolato sui redditi più alti del 2024?

Esempi pratici:

  • Pensionamento parziale durante il 2025
  • Periodi di aspettativa non retribuita
  • Riduzione dell’orario di lavoro
  • Cessazione di attività secondarie (collaborazioni, consulenze)

L’arte del calcolo previsionale

Chi fa richiesta deve essere in grado di stimare ragionevolmente il proprio reddito 2025. Non è un gioco: se la stima si rivela troppo ottimistica, a fine anno arriveranno interessi e sanzioni che renderanno il “risparmio” un ricordo amaro.

La formula della responsabilità: Risparmio immediato × Rischio futuro = Sonno tranquillo?

10 ottobre bis: le casse previdenziali non scherzano

Sempre il 10 ottobre scade la prima rata contributiva per diverse casse previdenziali professionali. Un promemoria che, mentre i dipendenti pensano all’acconto IRPEF, i liberi professionisti devono fare i conti con i propri enti previdenziali privati.

Esempi di casse coinvolte:

  • ENPAP (psicologi)
  • ENPAPI (infermieri)
  • EPAP (agrotecnici)
  • E molte altre professioni regolamentate

Un mondo parallelo di contributi che dimostra quanto sia frammentato il sistema previdenziale italiano: ogni categoria ha le sue regole, le sue scadenze, i suoi calcoli.

14 ottobre: i Comuni alle prese con la tecnologia

Il prospetto ministeriale che cambia tutto

Il 14 ottobre è una data storica per i Comuni italiani: devono inviare al MEF i prospetti delle aliquote IMU 2025 utilizzando la nuova piattaforma digitale del Portale del federalismo fiscale.

La rivoluzione digitale comunale: Dal 2025 non basta più inviare una delibera in PDF come ai vecchi tempi. I Comuni devono compilare online un prospetto standardizzato, selezionando le fattispecie di interesse e le relative aliquote.

L’effetto domino della digitalizzazione

Questa novità crea un effetto domino interessante:

  • Comuni tecnologicamente avanzati: Nessun problema, tutto fatto nei tempi
  • Comuni “analogici”: Corsa disperata agli ultimi giorni
  • Comuni che sbagliano: Applicazione automatica delle aliquote base

Il paradosso dell’efficienza: Un sistema pensato per semplificare che, almeno nel primo anno, complica la vita a chi non è al passo con i tempi.

Cosa succede se non ce la fanno

Se un Comune non rispetta la scadenza del 14 ottobre (e quindi non pubblica entro il 28 ottobre), si applicano automaticamente le aliquote base nazionali. Una sorta di “piano B” automatico che protegge i contribuenti ma penalizza i Comuni che contavano su aliquote diverse.

15 ottobre: il giorno delle correzioni e delle associazioni

Annullamento modello Redditi: quando il pentimento è digitale

Il 15 ottobre è l’ultimo giorno per annullare il modello Redditi inviato senza modello F24. Una possibilità riservata a chi si è accorto di aver fatto errori nella dichiarazione presentata entro il 31 ottobre.

Quando serve:

  • Errori di calcolo che determinano imposte diverse
  • Dimenticanze di redditi o spese detraibili
  • Variazioni significative dei dati dichiarati

È il “ctrl+z” fiscale, ma con regole precise e tempistiche rigide.

Fatture differite: settembre che presenta il conto

Le imprese con fatturazione differita devono emettere e registrare le fatture relative ai beni consegnati o spediti a settembre. Un adempimento che tocca principalmente:

  • Settore alimentare (consegne fresche)
  • Distribuzione commerciale
  • Trasporti e logistica

Le associazioni no-profit e i loro corrispettivi

Le associazioni sportive dilettantistiche e le associazioni senza scopo di lucro in regime agevolato devono annotare i corrispettivi di settembre. Un promemoria che anche il mondo del volontariato ha i suoi obblighi fiscali, seppur semplificati.

16 ottobre: il consueto “sedicesimo” autunnale

IVA mensile: settembre che presenta il conto

Il 16 ottobre arriva puntuale la liquidazione IVA di settembre, spesso gonfiata dalle operazioni di fine estate e inizio autunno:

  • Chiusure estive delle aziende che fatturano tutto insieme
  • Forniture scolastiche per l’inizio dell’anno
  • Investimenti autunnali programmati dopo le ferie

Ritenute settembre: il lavoro che riprende

Le ritenute d’acconto di settembre riflettono la ripresa a pieno regime dell’attività lavorativa dopo le ferie estive:

  • Rientro dalle ferie con produttività massima
  • Nuovi contratti stagionali autunnali
  • Consulenze e collaborazioni riprese dopo agosto

Contributi INPS: la previdenza non si ferma mai

I contributi previdenziali di settembre portano con sé tutte le dinamiche del rientro lavorativo:

  • Fine contratti stagionali estivi
  • Inizio contratti per l’anno scolastico
  • Normalizzazione dopo le ferie collettive

Le scadenze “minori” che fanno numero

Il 16 ottobre concentra anche:

  • Split payment per i fornitori della PA
  • Tobin Tax sulle transazioni finanziarie
  • Imposta di registro su contratti e atti

Una collezione di adempimenti che, presi singolarmente sembrano piccoli, ma che insieme creano il solito “effetto 16 del mese”.

La settimana vista dall’alto

10 ottobre: la speranza

I cittadini sperano di pagare meno acconto, i professionisti versano ai loro enti previdenziali. È il giorno della speranza (per alcuni) e della routine (per altri).

14 ottobre: la tecnologia

I Comuni si confrontano con la digitalizzazione fiscale. È il giorno in cui la tradizione incontra l’innovazione, non sempre con successo.

15 ottobre: le correzioni

Si correggono errori e si regolarizzano posizioni. È il giorno delle seconde possibilità (limitate nel tempo).

16 ottobre: la routine

Il consueto appuntamento mensile con IVA, ritenute e contributi. È il giorno della normalità burocratica.

Strategie di sopravvivenza per la settimana

Per i dipendenti (10 ottobre)

  • Calcolate bene le previsioni di reddito 2025
  • Documentate eventuali riduzioni di reddito previste
  • Non improvvisate: una stima sbagliata costa cara a fine anno

Per i Comuni (14 ottobre)

  • Testate la piattaforma MEF prima dell’ultimo giorno
  • Preparate tutti i dati delle aliquote in anticipo
  • Considerate che il sistema potrebbe andare in tilt negli ultimi giorni

Per le imprese (15-16 ottobre)

  • Verificate tutte le fatture differite di settembre
  • Controllate i calcoli IVA del mese
  • Preparate la liquidità per i versamenti del 16

Il peso psicologico della settimana

L’effetto “pre-Halloween fiscale”

La settimana 10-16 ottobre ha un sapore particolare: è l’ultima settimana “normale” prima del Super Tax Day del 31 ottobre. Come il 15 agosto prima del 20, è un momento di calma apparente che nasconde la tempesta in arrivo.

La sindrome del “tanto manca ancora”

Molti contribuenti e professionisti guardano al 31 ottobre pensando “manca ancora tempo”, non rendendosi conto che la settimana 10-16 è fondamentale per prepararsi adeguatamente alla scadenza più importante dell’anno.

L’effetto domino delle scadenze

Ogni adempimento di questa settimana ha ripercussioni su quello successivo:

  • Chi non fa richiesta il 10 ottobre si troverà l’acconto pieno a novembre
  • I Comuni che sbagliano il 14 ottobre condizionano l’IMU di dicembre
  • Chi sbaglia i calcoli del 16 ottobre parte male verso il 31

Il verdetto della settimana

La settimana 10-16 ottobre 2025 rappresenta il momento della preparazione al gran finale autunnale. È una settimana che mette alla prova la capacità organizzativa di cittadini, Comuni e imprese, testando la loro preparazione per quello che li aspetta.

Chi affronta con serietà questa settimana si prepara al meglio per il 31 ottobre. Chi invece la sottovaluta o la affronta con superficialità rischia di trovarsi impreparato al Super Tax Day che chiuderà definitivamente i conti fiscali del 2025.

La buona notizia? Dopo il 16 ottobre c’è una pausa relativa fino al 31. La cattiva notizia? Il 31 ottobre sarà talmente intenso che farà rimpiangere persino il Tax Day infernale del 20 agosto…

Nota per i coraggiosi: Se riuscite a gestire bene la settimana 10-16 ottobre, avete buone probabilità di sopravvivere anche al 31. Altrimenti, iniziate già a preparare gli antiacidi.


Fonti:

Scadenze fiscali del 30 settembre 2025

Il 30 settembre 2025 si presenta come una di quelle date che chiudono un’epoca: l’ultimo giorno per aderire al Concordato Preventivo Biennale, la scadenza per diverse dichiarazioni societarie, e soprattutto il momento simbolico che separa l’estate fiscale dall’autunno burocratico. Una giornata che combina l’urgenza dell’ultima occasione con la rassegnazione di chi sa che, dopo oggi, le cose si complicano definitivamente.

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Concordato Preventivo Biennale: l’ultima chiamata della pace fiscale

L’offerta che (forse) non puoi rifiutare

Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) scade definitivamente oggi, rappresentando l’ultima possibilità per mettersi d’accordo preventivamente con il fisco per il 2024 e il 2025. Un meccanismo che promette certezza fiscale in cambio di un impegno sui ricavi.

Come funziona:

  • Si concorda preventivamente il reddito minimo da dichiarare per due anni
  • In cambio si ottiene maggiore credibilità fiscale e meno controlli
  • Chi rispetta gli accordi ha accesso a procedure semplificate

Chi può aderire

Il CPB è riservato ai soggetti che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA):

  • Professionisti con ricavi/compensi fino a 1,7 milioni di euro
  • Piccole e medie imprese con caratteristiche specifiche
  • Ditte individuali in determinati settori

Il dilemma dell’imprenditore

Il Concordato crea un classico dilemma italiano: meglio la certezza di pagare un po’ di più oggi o il rischio di pagare molto di più domani? È la versione fiscale del “meglio un uovo oggi che una gallina domani”, con la differenza che qui l’uovo costa parecchio e la gallina potrebbe non arrivare mai.

L’effetto “ultimo giorno”

Come tutte le scadenze italiane, il CPB vive il suo momento di massima popolarità proprio oggi. Uffici di commercialisti presi d’assalto, sistemi telematici sotto stress, e imprenditori che decidono all’ultimo momento se “accordarsi” con il fisco o continuare a vivere pericolosamente.

Dichiarazioni societarie: quando l’esercizio non coincide con l’anno

Società con esercizio “fuori standard”

Oggi scadono le dichiarazioni dei redditi e IRAP per le società con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare. Quelle aziende coraggiose (o masochiste) che hanno scelto di chiudere i conti in date diverse dal 31 dicembre.

Esempi tipici:

  • Società con esercizio 1° ottobre – 30 settembre (soprattutto nel retail)
  • Aziende stagionali che chiudono dopo la stagione turistica
  • Società controllate estere che si allineano alle capogruppo

Perché complicarsi la vita?

La scelta di un esercizio diverso dall’anno solare non è masochismo puro, ma risponde a logiche aziendali precise:

  • Settore turistico: Chiudere dopo la stagione permette bilanci più significativi
  • Retail: L’esercizio ottobre-settembre evita la chiusura durante il periodo natalizio
  • Gruppi internazionali: Allineamento con le holding estere

Il prezzo da pagare? Gestire scadenze fiscali “fuori dal coro” e commercialisti che sospirano ogni volta che vedono le vostre pratiche.

Comunicazioni IVA: la burocrazia che non riposa mai

Gruppo IVA e altre comunicazioni

Il 30 settembre vede anche la scadenza di diverse comunicazioni IVA, tra cui:

  • Comunicazioni per il Gruppo IVA (consolidato fiscale per l’IVA)
  • Variazioni di dati relativi alle liquidazioni periodiche
  • Comunicazioni OSS/IOSS per chi opera nel commercio elettronico transfrontaliero

Il mondo parallelo dell’IVA di gruppo

Il Gruppo IVA è uno di quei meccanismi fiscali che sembrano pensati per tenere occupati eserciti di consulenti. Permette a società legate da partecipazioni di gestire l’IVA come un’unica entità, ma richiede comunicazioni, verifiche e adempimenti che farebbero impallidire un contabile della NASA.

Invio del 730 precompilato: quando i sostituti d’imposta fanno i compiti

L’ultimo treno del 730

I sostituti d’imposta devono trasmettere oggi i dati dei 730 precompilati elaborati e controllati. È il momento in cui datori di lavoro ed enti pensionistici “restituiscono” all’Agenzia delle Entrate le dichiarazioni dei propri dipendenti/pensionati.

Un meccanismo che, sulla carta, dovrebbe semplificare la vita a tutti:

  • Dipendenti: Ricevono il 730 già compilato
  • Sostituti: Gestiscono conguagli automatici in busta paga
  • Agenzia delle Entrate: Ha tutto sotto controllo

Nella realtà? Un sistema che funziona quando funziona, ma che quando si inceppa crea situazioni kafkiane degne del miglior Borboni Moderni.

Modello 770 frazionato: i dati che si perdono per strada

Quando il sistema si interrompe

La scadenza del Modello 770 frazionato riguarda i sostituti d’imposta che hanno cessato l’attività durante l’anno o hanno subito modifiche sostanziali. È il modo in cui il sistema fiscale gestisce le “interruzioni di servizio” nella catena delle ritenute.

Cosa si dichiara:

  • Ritenute operate fino al momento della cessazione
  • Dati dei percettori dei redditi soggetti a ritenuta
  • Situazioni particolari (fallimenti, cessazioni, trasformazioni)

Un adempimento che tocca la delicata questione di cosa succede quando un sostituto d’imposta “sparisce” dal sistema. La risposta italiana? Un modello apposito, ovviamente.

L’effetto “fine trimestre”

Settembre che chiude i conti

Il 30 settembre rappresenta simbolicamente la fine del terzo trimestre e l’ingresso nell’ultimo quarto dell’anno fiscale. Per molte aziende è il momento di:

  • Verificare l’andamento rispetto agli obiettivi annuali
  • Pianificare le mosse dell’ultimo trimestre
  • Prepararsi alle scadenze di fine anno

La corsa verso dicembre

Dopo il 30 settembre inizia la corsa finale verso le scadenze di fine anno. È il momento in cui si capisce se l’anno fiscale sarà un successo o un disastro, se le strategie hanno funzionato o se bisogna correre ai ripari.

Strategie dell’ultimo minuto (edition Concordato)

Per il Concordato Preventivo Biennale

Se siete ancora indecisi:

  • Calcolate i vantaggi reali del CPB per la vostra situazione
  • Confrontatevi con il commercialista (se non è già scappato)
  • Considerate che dopo oggi non ci sarà più questa possibilità

Se avete deciso di aderire:

  • Verificate di avere tutti i dati necessari
  • Preparatevi a impegni vincolanti per due anni
  • Ricordate che il concordato non è reversibile

Per le dichiarazioni societarie

Società con esercizio particolare:

  • Controllate che tutti i documenti siano pronti
  • Verificate i calcoli delle imposte dovute
  • Preparate i versamenti di saldo e acconto

Per le comunicazioni IVA

Verificate scadenze specifiche per la vostra situazione Controllate che tutti i dati siano stati trasmessi correttamente Preparatevi alle verifiche successive

Il paradosso della scelta obbligata

Concordato: libertà o prigione dorata?

Il Concordato Preventivo Biennale rappresenta perfettamente l’ambiguità del sistema fiscale italiano: ti offre certezza, ma te la fa pagare. Ti promette tranquillità, ma ti vincola per due anni. È un po’ come un matrimonio fiscale: finché va bene è fantastico, quando va male è un incubo.

L’illusione della semplificazione

Molti degli adempimenti che scadono oggi nascono dall’intenzione di semplificare il sistema fiscale. Il risultato? Una sovrapposizione di procedure che rende tutto più complicato di prima. È il trionfo della burocrazia che cerca di risolvere problemi di burocrazia creando più burocrazia.

Il peso simbolico del 30 settembre

L’ultima frontiera

Il 30 settembre 2025 rappresenta l’ultima vera frontiera prima dell’autunno fiscale “serio”. Dopo questa data, le scadenze diventano più frequenti, più pesanti, più decisive per la chiusura dell’anno.

Il momento della verità

È anche il giorno in cui molte aziende fanno i conti con la realtà dell’anno fiscale: obiettivi raggiunti o mancati, strategie riuscite o fallite, scelte che si rivelano giuste o sbagliate.

La preparazione all’inverno burocratico

Come gli animali che si preparano al letargo, il 30 settembre è il momento in cui contribuenti e consulenti si preparano all’intenso autunno fiscale che li attende.

Il verdetto dell’ultima chiamata

Il 30 settembre 2025 chiude simbolicamente l’estate fiscale e apre la stagione delle scadenze serie. È una giornata che combina opportunità (Concordato) e obblighi (dichiarazioni), ultima chiamata (CPB) e routine (comunicazioni IVA).

Chi oggi prende decisioni ponderate e rispetta le scadenze si prepara al meglio per affrontare l’ultimo trimestre dell’anno. Chi invece si fa cogliere impreparato o rimanda ancora una volta… beh, l’autunno fiscale italiano non perdona.

La buona notizia? Ottobre inizia con qualche giorno di relativa calma. La cattiva notizia? È solo la calma prima della tempesta di fine anno…

Nota per i concordatari: Se oggi aderite al CPB, ricordatevi che è un matrimonio biennale. Non esistono divorzi fiscali facili in Italia!


Fonti:

Scadenze fiscali del 15-16 settembre 2025: bentornati!

Due giorni consecutivi che segnano la fine definitiva dell’estate fiscale: dal Modello 730 all’IVA mensile, tutto si concentra nel primo weekend “serio” di settembre.

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MetabERN: Quando l’Europa Funziona

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Come Bruxelles ha creato una rete sanitaria che condivide conoscenze invece di moltiplicare scartoffie

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20 agosto 2025: il Tax Day infernale

Il giorno più temuto dell’estate fiscale: 138 versamenti concentrati dopo Ferragosto in quello che l’Agenzia delle Entrate chiama il vero “Tax Day” estivo.

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Scadenze fiscali del 16 luglio 2025

Anche a luglio il 16 del mese è una data da segnare: IVA, ritenute e contributi per chi lavora mentre altri sono già in ferie.

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La giungla delle sigle ambientali: quando la burocrazia complessa nasconde un cuore verde

AIA, AUA, VIA, VAS: dietro l’apparente caos delle autorizzazioni ambientali si cela un sistema pensato per tutelare il nostro futuro. La burocrazia che sembra complicare la vita alle imprese, in realtà protegge il pianeta.

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Scadenze fiscali del 30 giugno 2025

L’ultimo giorno utile per saldare i conti con il fisco: dalle imposte sui redditi alla dichiarazione IMU, tutto quello che non può aspettare luglio.

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Scadenze fiscali del 16 giugno 2025

La giornata più intensa di giugno: dall’IMU che riguarda tutti i proprietari di casa alle scadenze mensili per imprese e professionisti. Tutto in 24 ore.

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Scadenze fiscali del 3 giugno 2025

Tre scadenze in un colpo solo: dalle regioni a statuto speciale che fanno sempre storia a sé, al superbollo che colpisce le auto potenti, fino alle comunicazioni IVA che slittano dal weekend.

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